Qualche anno fa sul Portale della Scultura era nata una discussione su chi fosse veramente un artista e cosa lo distinguesse dai molti che, con migliori o peggiori risultati, si applicavano alle arti visive. Dopo un po’ di confusione e accesi scontri iniziali in cui ognuno “difendeva” il suo modo di fare “Arte” alla fine gli ultimi rimasti ad affrontare la discussione erano arrivati alla conclusione quello che creava il netto distacco tra uno e l’altro gruppo era la presenza o meno dell’Estro Creativo. L’esempio calzante consisteva nella differenza tra colui che, magari supportato da una tradizione familiare artistica, da studi accademici, da una marea di conoscenze in campo galleristico (e quindi “Artista” di fama nazionale o addirittura internazionale) e un uomo comune, un impiegato che svolge un lavoro noioso tutto il giorno e che, nella solitudine notturna si rifugia in un angolo della sua umile casa e lì crea per ore ed ore fregandosene del tempo che passa, incurante dei giudizi di chi, forse un giorno, avrebbe osservato con sufficienza le sue opere. Inevitabilmente la scelta di chi eleggere ad artista cadeva sul secondo individuo , vuoi un po’ per l’idea noir-bucolica e un po’ romantica dell’artista, vuoi un po’ per valorizzare la sua assoluta libertà espressiva, priva di condizionamenti ed interessi esterni. Ciò che però distingueva l’uno dall’altro era la forte presenza dell’Estro Creativo, la linfa vitale dell’artista, quella specie di droga assuefante che lo pervade nel momento creativo. L’Estro Creativo, il famoso Quid, l’Anima Artistica, non sono altro che sinonimi di quella immensa forza che ci guida, nel bene o nel male, quanto corpo e mente si uniscono e partoriscono un opera. Un opera che puù essere capita e condivisa da altri ma che prima di tutto è la nostra opera, il nostro parto fisico ed interiore. Chi crea veramente supera i limiti imposti dal materiale, dagli attrezzi, dal tempo, è solo ma nello stesso tempo unico e completo in se stesso indipendentemente se il “creare” gli dia gioia, ricordi o dolore. Se il giorno successivo l’esame di quanto creato appare semplice, scontato, banale non importa in quanto l’artista ha raggiunto comunque il suo apice creativo, ha avuto la sua fase di trans artistico, è diventato egli stesso materiale e strumento del proprio Estro Creativo.

Ovviamente con questo non voglio negare l’importanza della conoscenza, di una buona tecnica, dell’utilizzo di strutture e materiali d’avanguardia ma solo invitare tutti i lettori e visitatori di MakeHobby, del Portale della Scultura e di Corsi Creativi a dare sempre il massimo incuranti dei giudizi esterni e di ottenerei i massimi risultati lasciandosi guidare dal propio Estro Creativo